SFONDO DI NOVEMBRE | UN DI MAIO.....

Se le elezioni dell' Umbria sono andate male per il M5s ,Luigi Di Maio fa il punto coi parlamentari e i consiglieri regionali dell' Emilia Romagna  e della Calabria  in vista delle prossime elezioni  , non nascondendo di andare senza il PD. Soli, soletti dove ormai la discesa non si arresterà , e sia Di Maio che Grillo dove  la confusione regna totale da mettersi ai ripari dopo che ormai è troppo tardi. Il M5s come può ottenere ancora la fiducia dei cittadini, se alleandosi col PD hanno rotto i loro ideali che erano d'un tempo e dove oggi non si ricorda più di niente ,un voltafaccia che non è piaciuto sia dentro alle stanze dei grillini, e sia fuori all' aperto dei cittadini dimostrando tanto disprezzo che nel ristabilire la normalità non sarà affatto facile. Sembra che il M5s in qualche modo si autodistrugga da solo, come se la sparizione fosse l' ultima arma disponibile e di un Beppe Grillo alle redini, e che cosa sia veramente successo un dilemma!. Anche perché se Di Maio pensava che con Salvini non c' era intesa e collaborazione da mollarlo, ora con il PD di Zingaretti si trova nella stessa situazione,e molto peggio di prima (se si pensa che il PD sta in piedi con l' unione del M5s ,sennò sarebbe già morto da un bel pezzo, e di un partito che non è più un partito ma una specie di cooperativa dove ognuno da il peggio di sé stesso). Luigi Di Maio è tra due fuochi ,il fuoco del cambiamento (dove si brancola nel buio più totale) e il fuoco di dimostrare in qualche modo che tutto non sia perduto e qualche scappatoia ci deve essere per forza (ma se non si guarda indietro e all' origine dove è nato il Movimento 5 Stelle, tutto sarà superfluo). Ormai è noto che questo governo è nato male e morirà peggio, strane alleanze, tenersi ben stretta la poltrona, dove tutto sembra sfumare e non si sa che pesci pigliare che paralizza il Paese, d'altronde lo si sapeva da tempo che tra il M5s e il PD non sarebbe stata una passeggiata amichevole e propensa nel dare delle risposte sui cittadini, ma lo si è fatta per evitare le votazioni , che dopotutto si sono tirati la zappa sui piedi senza accorgersene, e il risultato lo si vede. Ne di Maio e ne Zingaretti vedendo il risultato, non si fanno da parte e rinunciano al loro incarico, perché dopo tutto sono loro il nocciolo del problema, e di come un governo venga tenuto col nastro adesivo per non cadere nel vuoto e rompersi.

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